sabato 6 dicembre 2008

06.12.08 - Voli di fantasia

La Nuova Alitalia farà decollare i suoi aerei dopo le vacanze natalizie. Sarebbe stato un test eccessivo, provare a partire prima e gestire quel periodo. Oggi leggo che l'organizzatore della cordata italica non solo è fiero dei membri del gruppo che ha messo insieme e ne elogia l'amor patrio, ma è pure sicuro che per loro sarà un investimento redditizio.

Ha senza dubbio ragione.

Rimossi i debiti e ottenuta liquidità: 1,5 miliardi di euro pubblici. Sarebbero stati insostenibili, per questa o altre ipotetiche cordate italiche. AirFrance, due anni prima, era disposta a pagare tutto quanto, ma voler risparmiare 3mila miliardi di vecchie lire è segno di scarsa italianità. Mi piace pensare che con quei soldi si sarebbero potuti evitare un po' dei tagli a pioggia nei servizi pubblici di cui si parla oggi, ma il centrosinistra stolto li avrebbe sicuramente usati per ridurre il debito pubblico.

Servizi e infrastrutture: Gianni Letta, uomo saggio, vuole che CAI si allei con Lufthansa, che oltre ad essere meno in concorrenza con Alitalia sulle tratte si affida a un sistema multihub che permetterebbe di rendere più "dolce" il colpo, se non di contenerlo del tutto. Ma abbiamo un accordo con AirFrance che prevede di non farsi concorrenza sulle tratte fino al 2011, quindi prevedo che si seguirà quella strada e che Parigi diventerà il nostro snodo intercontinentale. Per me pari è: se dovrò pagarmi il viaggio, volerò Ryanair; se pagherà la ditta e per andare all'estero farò scalo a Parigi, non mi sentirò sminuito.

Costi e alternative: per viaggiare da Roma a Milano la situazione non cambia. Una compagnia aerea monopolista, una azienda di trasporto ferroviario monopolista. Tengo le dita incrociate e la mano sul portafogli.

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao lev!! ottimo articolo...scritto bene e preciso...potevi calcare più la mano sul fatto che tra qualche anno CAI dovrà comunque vendere ad airfrance o a lufthansa quindi non c'entra niente l'italianintà...c'entra solo un maggior costo per l'italia...vabbè ma le pecore sono pecore e quando mai una pecora si è ribellata al pastore? ciao ciao marco, in bocca al lupo per il blog e per il lavoro