mercoledì 10 dicembre 2008

10.12.08 - Siamo come tu ci vuoi

Ha senso un sondaggio sulle intenzioni di voto alle Europee di questa primavera, fatto oggi? Sì, perché se pure i cittadini hanno scarsa percezione dell’operato del Parlamento Europeo e non sanno chi si candiderà e come, han sempre dato un significato molto ‘locale’ a quelle tornate elettorali. Quindi, il sondaggio ci dice qualcosa sul gradimento attuale delle varie forze politiche.

Il primo dato a colpire è che il PdL, partito virtuale che andrebbe a unire Forza Italia e Alleanza Nazionale dopo le liste comuni alle ultime elezioni politiche, ha guadagnato sostegno rispetto al risultato di quelle elezioni. Eppure quello era un voto sulle promesse, qui ci sono sei mesi di governo alle spalle! Ma la spiegazione è subito dopo: cala la Lega, che sulla scia della campagna di terrore berlusconiana (sui tg, prima delle elezioni, si parlava in primis di rom stupratori, zingari criminali e negri sospetti) e forte dell’aver messo sulla scheda un simbolo conosciuto aveva ottenuto il suo miglior risultato storico. Complice il nuovo corso televisivo basato sull’ottimismo, la Lega cede voti ai suoi alleati “moderati”. Fin qui, tutto spiegabile.

La seconda notizia però colpisce ancor di più: il PD, principale forza di opposizione e molto presente in video, perde voti rispetto alle politiche. Sorrido tra me e me: ovviamente, alle politiche il PD prese dei voti da sinistra, voti ‘utili’ per battere la destra ma non certo convinti. Mi preparo quindi a una Sinistra rinata, ma ecco la mazzata: tutti insieme i partiti che componevano l’Arcobaleno non raggiungono nemmeno il 6%. Rifondazione, da sola, era solita superarlo. Nemmeno con i simboli sulla scheda, nemmeno liberandosi del peso di 2 anni di governo impopolare con DS e Margherita, nemmeno sfruttando la ‘fame di sinistra’ che c’è nell’elettorato, riparte la sinistra cosiddetta radicale?

La terza notizia chiude il cerchio: Di Pietro guadagna voti, Casini li perde, la Destra non cresce. Tutto quello che il Cavaliere poteva desiderare si avvera: un PD debole con un ‘alleato’ difficile, rumoroso e che è il miglior testimonial del berlusconismo (“lo vedete, quanto mi odiano?”) in crescita. Il concorrente per il voto democristiano azzoppato e lentamente dissanguato, mentre i suoi capobastone locali passano armi e bagagli sotto la bandiera di Arcore. Contenuto il rischio di concorrenza “a destra”.

Poi uno dice che non c’è un problema d’informazione. Cui prodest?

1 commento:

Unknown ha detto...

mi soffermerei sul pidì: un partito senza nè capo nè coda, fondato sul niente (o meglio fondato sui DS con un fasullo appoggio dei democristiani di sinistra) con una fusione a freddo controllata dal tecnico nucleare di gran lunga peggiore del team cernobyl (sto dando a Uolter dell'ucraino, non del sovietico sia chiaro) che non sa parlare alla gente, che parla solo alle imprese su cagate (quali la difesa di Murdoch) e che urla e si scanna coi suoi alleati (e meno male che era colpa della sinistra) è ovvio che porta a questi risultati.